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Equity swap

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A differenza dell’interest rate swap  i cui flussi di cassa sono legati  a tipi di tasso di interesse, gli Equity swaps  sono scambi di flussi di cassa  dove almeno uno dei due indici é un indice azionario.

Per indice azionario  si deve  intendere un indice che rappresenta/misura una singola azione od un paniere di azioni.

Fra i più diffusi indici azionari ci sono il Mib30, il  Dow Jones Industrial Average, lo Standard & Poor's 500 Index ed altri di mercati europei e mondiali

 

Il mercato degli Equity Swaps  si é considerevolmente sviluppato nel corso degli ultimi anni in aggiunta ai mercati regolamentati delle opzioni di azioni o indici azionari

 

Le ragioni che possono determinare una azienda/istituzione ad entrare in un Equity Swap possono essere diverse.

 

Il trading di indici azionari può essere semplificato attraverso l’uso degli Equity Swap. In  alternativa all’acquisto di singole azioni, considerate sottovalutate, il meccanismo dell’”index trading” é quello di selezionare un paniere di azioni considerate rappresentative del merato o di un settore dello stesso.

 

Ciò premesso immaginiamo un fondo che dichiari come suo benchmark quello di  assicurare la performance di un indice di borsa ( esempio Mib30) meno le spese di gestione ed amministrative.

 

Ciò che può fare il fondo é :

 

1° potrebbe acquistare ciascuna delle 30 azioni dell’indice nella esatta proporzione con cui partecipano all’indice.

 

2° acquistare lotti di futures FIB 30  e  fare degli stessi il roll-over ogni trimestre alla scadenza dei relativi contratti futures

 

3° utilizzare gli Equity Swaps

 

IL fondo in tal caso contatta un Market Maker di questo mercato  e chiede di  entrare in un Equity Swap per il quale il fondo paga al Market Maker  un determinato tasso di interesse in cambio del ritorno complessivo della performance dell’indice MIB30

Per i prossimi cinque anni con pagamenti mensili.

La performance complessiva dell’indice comprende oltre al capital gain anche le distribuzioni di dividendi

 

Sotto un profilo amministrativo la gestione della posizione del fondo diventa molto semplice rispetto alle prime due ipotesi operative con costi più ridotti.

 

Altra motivazione ad entrare in un Equity Swap può essere quella di una azienda che  ha nel proprio portafoglio azioni quotate, ad esempio al MIB30, che non intende  cedere, ma dalle quali vorrebbe ricavare un flusso di cassa costante per i prossimi anni.

 

  

In tal caso  l’azienda deve ricercare una controparte interessata a ricevere il ritorno complessivo dell’azione oggetto dell’Equity Swap in cambio del pagamento all’azienda di un flusso di cassa perodico ancorato ad un determinato tipo tasso (esempio EURIBOR)  meno uno spread di mercato ( 25 basis points o 0,25%) e calcolato sull’importo nozionale delle azioni oggetto del swap.

Il ritorno complessivo da corrispondere alla controparte  sarà dato dai dividendi pagati dall’emittente delle azioni oggetto del swap, più  il capital gains o meno capital losses  sull’azione.

Qualora il ritorno complessivo fosse negativo, la controparte lo pagherà all’azienda in aggiunta all’ EURIBOR – 0,25%.

 

Appare evidente come il swap permetta all’azienda di compensare (“offset”) completamente la performance complessiva che si realizza sulle azioni da lei possedute.

 

Altri aspetti, tutt’altro che secondari, da rilevare sono che  l’Equity Swap non origina capital gain in quanto la proprietà delle azioni é mantenuta come è mantenuto il diritto di voto.

 

L’azienda rimane a tutti gli effetti azionista della società di cui possiede le azioni senza per contro subire in alcun modo gli “ups and downs” del mercato.

 

Come già accennato in precedenza l’Equity Swap può essere utilizzato per entrare in mercati poco liquidi ma con alte prospettive di guadagno, quali ad esempio i mercati azionari dei paesi emergenti.

 

Un investitore interessato  al mercato azionario sud coreano anziché  acquistare direttamente, tramite broker, azioni sul mercato sud coreano con tutti i rischi che ciò comporta (di credito e di cambio)  può ricercare una controparte interessata ad un Equity Swap nel quale l’investitore riceve dalla controparte il pagamento del ritorno complessivo di una determinata azione quotata sul mercato sud coreano in cambio del pagamento alla controparte di un importo ancorato ad tipo tasso meno lo spread.

 

L’investitore, per eliminare anche il rischio di cambio, può chiedere che i flussi di cassa scambiati siano espressi in EUR o in USD.

 

Inoltre il suo rischio di credito é limitato alla controparte con cui conclude il swap.

 

Altro utilizzo degli Equity Swap può essere quello di permettere a fondi/ istituzioni di investimento di operare su mercati azionari sui quali, in assenza degli equity swaps, non potrebbero operare per vincoli di normativa che impongono di non avere nel proprio portafoglio più di   % di azioni di un determinato paese/area.

Come? Acquistando Equity Swaps da banche/istituzioni  locali  per i quali si riceve il ritorno complessivo di determinate azioni/indici  del paese/area per i quali é stato superato il limite di investimento % in cambio di un pagamento ancorato ad un tasso del mercato monetario.

 

In conclusione si può quindi affermare che gli Equity Swaps sono validi strumenti per diverse finalità e scopi quali quelli della gestione del passivo, della strategia fiscale e del miglioramento delle opportunità di investimento.